In un mese non ho scritto nulla...sara` che inizio ad essere davvero stanca col lavoro e tutto.....non il lavoro in se` ma il fatto di lavorare senza "vacanze lunghe" dal 18 agosto....che non e` niente di straordinario,ma essendo la prima volta lascia il segno.
Mentre facevo (troppo) shopping,si e` ripetuto un episodio che mi lascia sempre un po` perplessa.
Immaginate di entrare in un negozio di abbigliamento,gironzolare fra i capi,fare un gentile cenno di assenso alla commessa che premurosa vi informa che potete provare i vestiti nelle apposite cabine,continuare a gironzolare e finalmente scegliere il vestito da acquistare.
Scelto l`abito vi portate alla cassa,venite ringraziati per l`acquisto e una gentile commessa,dopo aver imbustato il vestito,vi porge il resto che vi spetta e lo scontrino.......
.................ma non la busta con il vostro sudato (?) acquisto.
Truffa! Imbroglio! Raggiro! Al ladro! Chiamate gli sbirri!
Ehm,no. Ovviamente no,siamo in Giappone,che diamine.
Il fatto e` che la commessa/cassiera,tenendo fra le delicate manine orientali il vostro pacchetto,vi scortera` fino all`uscita del negozio,ove vi consegnera` l`involto in questione con tanti ringraziamenti e la speranza che torniate presto ad onorarli della vostra presenza.
Notare che l`episodio non e` avvenuto all`interno di un negozio di Armani o di Gucci,ma di un semplice negozio all`interno di un grande magazzino per una spesa di 30 euro....
Ovviemente nei negozi particolarmente economici e nelle catene questo non avviene,ma e` un sistema che viene applicato praticamente in tutti i negozi di abbigliamento femminile presenti in gallerie,centri commerciali,mall e outlet.
La riflessione e` stata "in Giappone i clienti sono davvero degli Dei".
Cio` non toglie che ogni volta mi senta un tantino in imbarazzo e mi venga voglia di dire alla commessa "senti,ho comprato un maglioncino per 3000 yen,non sono entrata in negozio con un carta di credito gold per svaligiarlo..."
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